Non è normale

Non è normale

Creare contenuti sui social da più di sei mesi, un anno, due anni e non vedere nessun risultato non è normale.

Sei una libera professionista e il tuo obiettivo è vendere di più con i social

Se hai deciso di utilizzare i social per comunicare, farti conoscere, far conoscere i tuoi servizi allora il tuo obiettivo deve essere solo uno: vendere.

Tutte le azioni di comunicazione che fai, dal creare i post su Instagram, a i video su TikTok, la newsletter, il blog ecc, dove portarti clienti e vendite. Se così non è stai investendo il tuo tempo, che è letteralmente denaro, nel modo sbagliato.

E io lo so che la tua mancanza di costanza sui social non è data da chissà quale trucco che non conosci. Semplicemente è umano: quale essere umano continuerebbe con entusiasmo a fare una certa azione se quell’azione non porta risultati?

Quando ho iniziato come social media manager

Quando ho iniziato la mia carriera da social media manager ormai 8 anni fa, avevo aperto qualsiasi social o spazio virtuale. Però non li usavo, pubblicavo pochissimo. 

Nel 2020 mi sono detta basta. Volevo cambiare le cose, volevo finalmente farmi conoscere, volevo costruire una presenza online che mi potesse portare più clienti, più vendite e più soldi.

Così ho iniziato a pubblicare soprattutto su Instagram. Mi sembrava però di parlare da sola, attiravo solo colleghi e di richieste di informazioni sui miei servizi nemmeno l’ombra.

Poi però ad un certo punto le cose sono cambiate: ho iniziato a ricevere più interazioni, più potenziali clienti sul profilo, più richieste di informazioni per arrivare ad avere call conoscitive tutte le settimane e di vendere servizi e consulenze in maniera costante.

Ci sono stati alcuni cambiamenti che mi hanno portata fino qui. E questi cambiamenti te li racconto nella nuova puntata del podcast “Non è normale” che puoi ascoltare su Spotify e su tutte le app di podcasting.

Differenziarsi online: come farlo?

Differenziarsi online: come farlo?

Essere online come libera professionista non è più un’opzione. I tuoi potenziali clienti sono quotidianamente sui social e lì devi esserci anche tu per parlare con loro, mostrare il tuo lavoro e vendere.

Essere brava in quello che fai non basta più per vendere. Conosco professionisti meravigliosi che fanno fatica a trovare clienti e vendere i propri servizi e non per mancanza di competenze, anzi. E la cosa che le mie clienti libere professioniste trovano più difficile da fare è proprio mostrarsi, raccontarsi e farlo in modo genuino.

Ogni essere umano è diverso, ha il suo carattere, i suoi modi, i suoi valori… Eppure ti ostini a voler mettere un muro, una maschera e recitare la tua parte da professionista seria e “scientifica”, quasi asettica. O peggio, ti sforzi di fare come fanno tutti i colleghi che segui online perché va di moda, perché se lui ce la fa allora è quello il modo giusto.

Quello che ti differenzia dalla concorrenza, sei tu. Nessun metodo incredibile sarà più efficace del tuo modo di fare le cose, dell’essere semplicemente te.

Nella puntata del podcast dal titolo Differenziarsi online: come farlo, ho affrontato l’argomento su come mostrarsi, raccontarsi senza perdersi e senza cadere nella sindrome dell’influencer. Perché no, per vendere non serve fare della tua vita un Grande Fratello.

Sito e blog: ha ancora senso averli?

Sito e blog: ha ancora senso averli?

Oggi sembra che la nostra unica preoccupazione sia trovare la migliore strategia per i nostri canali social e per la maggior parte il tutto si limita a Instagram. Vogliamo aumentare le visualizzazioni delle stories, vogliamo più like ai post, vogliamo aumentare i follower… Tutto bellissimo, non sempre utile, ma alla fine siamo sempre lì: sui social.

I social non sono casa nostra e non possono esserlo. Non abbiamo il controllo su quello che succede, le regole non sono le nostre e c’è sempre qualcuno che supervisione se non ci stiamo muovendo in maniera non consolna (per loro). Per questo motivo non possiamo investire tutta la nostra energia (e deenaro) solo sui social e ancora peggio su un solo canale.

E se domani ti chiudessero l’account? Che faresti?

Del fatto che non tutto può girare intorno a Instagram ne ho parlato nella sesta puntata del podcast (Non tutto si esaurisce a Instagram). C’è bisogno di un canale proprietario, un luogo fuori dai social come sito, blog o newsletter.

Nella mia visione sito e blog rimangono punti fermi di qualsiasi professionista che voglia crescere grazie al digitale.

E quindi nella puntata 23 del podcast affronteremo questo discorso: ha ancora senso avere un sito e un blog?

Lamentarti non serve

Lamentarti non serve

Pubblicare tutti i giorni e rimanere al passo con i social non è semplice. Lo so benissimo. Ci sono dei giorni in cui non ne ho voglia e dei periodi che ritagliare un po’ di tempo sembra impossibile.

E quando a tutto questo ci aggiungiamo il nessun risultato visti gli sporzi fatti… beh, trovare la forza di andare avanti non è semplice.

Ma c’è qualcosa che non devi mai fare: lamentarti pubblicamente. Nell’ultimo periodo su TikTok ho notato questa tendenza delle piccole attività di pubblicare video in cui si lamentano delle mancate vendite e del fatto che i consumatori preferiscono i brand X, Y e Z piuttosto che le piccole realtà artigianali o comunque piccole realtà.

Puntare il dito contro il cliente è la coa peggiore che puoi fare. Non è colpa sua se tu non riesci a vendere, come non è colpa dell’algoritmo di Instagram se i tuoi post non se li fila nessuno.

Devi essere responsabile di ciò che fai e dei risultati che porti a casa.

Di questo ho parlato nella puntata del podcast dal titolo Lamentarti non serve che puoi ascoltare qui.

Vendi senza vendere

Vendi senza vendere

Vendere non è sporco e sbagliato. Vendere ci permette di raggiungere i nostri obiettivi non solo professionali ma anche personali. Ci permette di avere la vita che vogliamo (il che non significa per forza piena di lusso e sfarzo), di dare quello che desideriamo alle persone della nostra vita e di vivere serenamente.

Questo per me significa vendere, guadagnare e vedere i bonifici sul mio conto corrente.

E non è sbagliato desiderare una vita migliore, voler dare tutto ai nostri figli, poterci comprare quello che desideriamo o poter anche solo “semplicemente” andare a dormire tranquille senza preoccuparci dei conti da pagare.

Per questo motivo non devi avere paura di mostrare il tuo prodotto, di offrirlo alle persone e di dire “ehi, io posso aiutarti a risolvere il problema X, compra”. Sta a te far scattare il desiderio di acquisto e portarle verso l’acquisto. E no, non puoi semplicemente aspettare che per chissà quale grazia divina le persone inizino a comprare da te.

Di questo falso mito del “vendi senza vendere” ne ho parlato nella puntata del podcast che puoi recuperare qui.

 

Al centro c’è sempre il tuo cliente

Al centro c’è sempre il tuo cliente

Comunicare la nostra attività non significa parlare di noi, bensì del nostro cliente.

Il segreto (se così lo possiamo chiamare) tra chi riesce ad avere una comunicazione attraente e dei servizi che vendono e chi invece no sta proprio in questo “piccolo” dettaglio.

Al centro di ogni cosa, ogni attività, ogni servizio, ogni corso, ogni post c’è sempre il cliente, la persona alla quale è rivolta quell’azione. Pensaci un attimo insieme a me: se entri su un profilo Instagram di una psicologa che invece di dirti come può aiutarti ti racconta del corso di vattelapesca che ha fatto, se su un profilo di un designer di interni non trovi consigli per arredare casa ma la storia della filosofia di Caio nel creare la sedia X, ti viene voglia di approfondire ed eventualmente comprare? Io penso di no.

E nella puntata del podcast dal titolo Il tuo cliente al centro di tutto che puoi ascoltare a questo link, ho parlato proprio di questo, di come il cliente, la persona con la quale vogliamo parlare e che vogliamo che compri da noi, debba essere messa al c entro di ogni respire nella nostra attività.